Nacqui forse nel gennaio del 1998, non ricordo la data esatta, ho un vuoto di memoria fino al 5 luglio quando... Leo (Giac) si trovava in un ristorante con la sua compagna di allora Rosalba e altri amici con dei bambini.

Mentre girovagavo insieme ad altri cani mi avvicinai al loro tavolo e iniziai a mendicare cibo... mi guardarono entrambi in un modo che un cane capisce subito che è quello giusto per farsi volere bene e così fu, i bambini iniziarono a incitare Leo  e Rosalba a prendermi ma loro erano un pò titubanti.

Quando arrivò il proprietario del ristorante, suocero di un amico di Leo, gli chiesero se il cane fosse suo, ma questi rispose “no, sono alcuni giorni che girovaga qui intorno” A quel punto le bambine continuarono nella loro mossa strategica e fu così che Rosalba aprì il cofano e Leo mi mise dentro, avvisarono il proprietario di chiamarli se qualcuno mi avesse reclamata e partirono alla volta della futura mia casa. Visto che non ricordavo nulla dei miei precedenti mi chiamarono Winnie (assomiglio a Willy, il cojote),  confidenzialmente Gnappetta.

La loro intenzione era quella di rimettermi in buone condizioni per poi darmi a qualcun’altro visto che avevano già Ghismo, il mio futuro fratellone, 30 chili di simpatia e guardia, pastore tedesco/belga, ora non c’è più ma è sempre vivo nel mio cuore. Insomma mi portarono da Massimo, il veterinario loro grande amico, una persona deliziosa, fu delicatissimo nel controllare il mio stato di salute. Prima cosa constatò che un orecchio era occluso, non ci sentivo e che forse per una otite avevo subito un intervento di microchirurgia dal costo sostanzioso.

Questo faceva presupporre che non ero stata abbandonata ma probabilmente mi ero perduta, in più vide che avevo delle escoriazioni tali da presupporre di essere affetta da leishmaniosi (malattia mortale che colpisce l’apparato intestinale)...............

.... bisognava fare il prelievo del sangue ma visto che venni visitata in casa del veterinario e non allo studio perché il giorno dopo sarebbe partito con tutta la famiglia per una vacanza, mi mandò da un suo amico che faceva il veterinario in un paese.

L’altro veterinario impiegò mezz’ora per farmi il prelievo, mi massacrò tutte le vene tanto che ad un certo punto urlai dalla disperazione e quando entrò Leo si trovò davanti ad una scena orribile: sangue da tutte le parti, il camice da bianco era diventato maculato rosso, lui era un veterinario ma di vacche, tori, cavalli, con delle vene grandi quanto il mio collo, per prendere le mie, minuscole a confronto, mi fece non so quanti buchi, insomma alla fine riuscì a riempire la benedetta siringa, rimasi traumatizzata da questa esperienza tanto che ora come vado nello studio di Massimo faccio di tutto per scappare... dovemmo aspettare quindici giorni per il risultato.

Intanto Leo e Rosalba provavano a starmi vicino ma io mi nascondevo, quando mi mettevano la ciotola uscivo dal mio nascondiglio, la ribaltavo, e tornavo a nascondermi di nuovo, volevo morire. Poi nei giorni successivi piano, piano iniziai a dar confidenza e capii che era il caso di affidarmi a loro e non sbagliai.

Furono deliziosi, tra noi quattro era nato un grande amore ma al quindicesimo giorno telefonò il veterinario per darci il risultato delle analisi.... se fossero state negative mi avrebbero dato a qualcun’altro in caso di positività non so che fine avrei fatto, ero in trepidante attesa, ancora ricordo bene quella conversazione, Leo: “pronto, pronto....... ah è lei...... sa dirmi del risultato (fece una pausa lunghissima) come, non è possibile..... porca miseria.... (già prevedevo qualcosa di molto brutto) ed ora cosa facciamo... ah, va bene mi dia questo numero (prese carta e penna, io e Rosalba impietrite pendevamo dalle sue labbra) okay, farò quello che mi dice, grazie, grazie tante”. Non so quanto tempo intercorse tra il mettere giù la cornetta e guardarci per poi riferirci che.......

..... si era coagulato il sangue, bisognava ripetere le analisi, uff!!, ci aveva fatto prendere uno spavento, però questa cosa mi preoccupava non poco, dovevo farmi rimaciullare, venni subito tranquillizzata da Leo, questa volta il prelievo lo avrebbe fatto una veterinaria con i fiocchi, fu bravissima.

Dopo quindici giorni giunse il risultato, negativo. Dio mio, mi avrebbero dato a chi sa chi... tranquilli, ormai ero della famiglia e da allora va tutto che è una favola. C’è solo Leo, però ho un meraviglioso ricordo di Rosalba... e con lui, che mi tratta da vera Principessa, vado in giro per locali.

Conosco una infinità di animali-A (non umani) e animali-B (umani), divento immancabilmente la mascotte di tutti, teatri, pub, gruppi di amici, associazioni culturali, centri sociali, etc. etc. etc, mi porta sempre con sé, siamo l’ombra l’una dell’altro, però mi domando sempre, ma perché mi fisso a guardarlo? Vi prego datemi Voi una spiegazione, un saluto da Gnappettaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

CURRICULUM  VITAE

- GNAPPETTA -

Nome vero  WINNIE

Nata  (fortunatamente si) a Roma il (circa) ../01/1998

Residente  (per sempre) a ROMA, a casa di Giac

Altezza (termine giusto per una principessa) 31 cm.

Peso  (il giusto) 4 kg.

Manto  (i termini più appropriati) striato grigio

Occhi  (espressivivivisssssimi) marroni

BUONISSIMA, BELLISSIMA, DELICATISSIMA, DELIZIOSISSIMA, DOLCISSIMA,

GRADEVOLISSIMA, GRAZIOSISSIMA, MORBIDISSIMA, TRANQUILLISSIMA,

insomma, sono GNAPPETTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

Da quando vivo con Giac sono stata ammirata e accarezzata da:

P.S. Se mi sono dimenticata qualcuno non prendetevela, siete in tantissimi,

anzi scrivetemi winniegiac@libero.it e vi aggiungerò, è una promessa,

e quando la Gnappetta promette

è certezzaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa